We Trust in Your Business
    Internazionalizzazione
    Internazionalizzazione
    ARABIA SAUDITA
    Alla conquista di un ruolo a livello globale

    Negli ultimi anni l’Arabia Saudita sta vivendo una trasformazione profonda, che mira a proiettarla oltre il tradizionale ruolo di potenza petrolifera per affermarsi come attore centrale nello scenario geopolitico globale. Secondo il World Power Index 2022, il Regno è oggi lo Stato più influente del Golfo, ha superato la Turchia e si colloca a ridosso della Russia. Questo nuovo posizionamento si inserisce in un contesto internazionale caratterizzato da crescente multipolarismo e da rapporti sempre più transazionali, meno vincolati alle alleanze occidentali del dopoguerra.

    Le rendite petrolifere, che a partire dagli anni Trenta hanno plasmato la società e l’influenza esterna del Paese, hanno favorito la diffusione del wahhabismo e l’opposizione all’Iran sciita. Tuttavia, i conflitti recenti – dalla guerra di Gaza alle tensioni tra Israele e Iran – hanno reso evidente la necessità di un nuovo equilibrio regionale. Oggi, Stati arabi, Iran e Turchia cercano forme di cooperazione che possano contenere tanto l’egemonia israeliana quanto l’instabilità prodotta dal fondamentalismo iraniano.

    In questo quadro, Riyadh ha assunto un ruolo inedito di mediatore. Diversamente da Oman e Qatar, non ha avuto contatti diretti con gruppi terroristici o attori non statali, il che la rende agli occhi dell’Occidente un partner più affidabile per colloqui multilaterali. Non a caso, l’Arabia Saudita ha ospitato negoziati su crisi globali come quella ucraina e ha persino aperto alla creazione di un consorzio nucleare regionale con Teheran, segno della nuova politica di riavvicinamento avviata nel 2023 sotto la regia di Pechino.

    Parallelamente, il principe ereditario Mohammed bin Salman sta modernizzando l’apparato militare nell’ambito della Vision 2030. L’obiettivo è portare al 50% la produzione interna del fabbisogno bellico, trasformando il Paese in un attore militare imprescindibile nel Medio Oriente. Già nel 2025 la spesa per la difesa assorbirà il 21% del bilancio pubblico, mentre accordi con gli Stati Uniti prevedono sia nuove forniture di armi sia lo sviluppo di una produzione industriale locale.

    Il vero punto debole rimane però l’economia. Nonostante i piani di diversificazione lanciati dal 2016, circa il 60% delle entrate governative deriva ancora dal greggio. I settori dell’ospitalità, del turismo e del tempo libero stanno crescendo, ma l’aumento della spesa pubblica rischia di comprimere l’iniziativa privata. Per Riyadh, come per la Turchia che punta a unirsi ai BRICS, la sfida cruciale è trasformarsi in un’economia del XXI secolo, meno dipendente dalle fluttuazioni del petrolio.

    In sintesi, l’Arabia Saudita si trova oggi a un crocevia: da un lato punta a diventare potenza diplomatica e militare di primo piano, dall’altro deve sciogliere la contraddizione di un’economia ancora ancorata al petrolio. Il successo di questa transizione determinerà se Riyadh potrà davvero affermarsi come protagonista non solo della regione mediorientale, ma del nuovo ordine globale in via di formazione.

    ESPLORA SERVIZI
    ARABIA SAUDITA
    Alla conquista di un ruolo a livello globale
    Crisi Ucraina - Russia
    Principali misure adottate, stime d’impatto
    condividi